lunedì 28 gennaio 2013

Breviario di Via Carteria

Via Carteria è una via strana.
In centro a Modena, a pochi passi dal Duomo e dalla movida della Pomposa, è in realtà zona di confine, dove la legge non esiste.
E' come un piccolo paesino, con un suo ecosistema, con le sue regole.

C'è Cesare, col suo bar storico. Cesare è il sindaco di Via Carteria. Un barista che non fa storie, punto di riferimento per pittori, assessori e anarchici.
Gli anarchici. Loro stanno alla Scossa, organizzano eventi, serate e spesso sbevazzono birre a poco prezzo, con creste e look che fan paura solo a guardarli, ma non li ho mai visti creare problemi.
Il Bangla-shop. Birre a un euro, vino a tre e cinquanta. La scorsa settimana ha abbassato i prezzi, caso unico nel panorama economico europeo.
Per mangiare la tappa obbligata è l'osteria della gioia, gestita da un egiziano. Spesso trovi specialità sicule a pochi spiccioli. Ti offre il té, ti offre il dolce, è una persona squisita.
Le gallerie. C'è quella della Luiza, che ha un gusto raffinatissimo nel mettere insieme le opere. Sa come appenderle, con che ordine (e ho imparato a capire che non è poca cosa). Te le spiega, te le racconta, ha una passione vera, genuina per quello che fa.
Vetusta e gli altri sono spesso chiusi, ma quando fanno qualcosa attirano un botto di gente.
Poi c'è Emilia Ruvida, in fondo, di fianco alla chiesa. Abbiamo fatto suonare industrial e jazz, cantautori e spaccatimpani. Abbiamo promosso scrittori, pittori e fotografi e tutti hanno dimostrato una disponibilità commovente.
E disponibile è pure il prete che con tutto il casino che facciamo (il suo letto è proprio sopra la sala concerti) non si è mai lamentato.
Solo in Via Carteria.
Grazie a tutti ragazzi.